Chirurgia urologica

Presso il Centro Progresso Medico è possibile effettuare il trattamento ambulatoriale per iperplasia prostatica: SoracteLite™

Disturbi della prostata

Se avverti uno dei disturbi elencati sotto o se semplicemente cerchi un consiglio puoi richiedere un incontro con i nostri specialisti chiamando il seguente numero 091 206683

È importante sottolineare che anche in assenza di sintomi, a partire dai 50 anni di età, è indispensabile effettuare un controllo urologico.

  • Frequente bisogno di andare ad urinare (dalle 4 o 5 volte al giorno in poi)
  • dolore dopo l’urinazione
  • febbre o nausea associata all’incapacità di svuotare la vescica
  • disturbi nella vita sessuale
iperplasia prostatica
L’iperplasia prostatica benigna è una patologia molto frequente negli uomini con più di 50 anni di età. Consiste nell’aumento di volume della porzione centrale della prostata con conseguente compressione del canale che porta all’esterno le urine.
Si manifesta con disturbi urinari più o meno intensi ma fastidiosi. Si va dall’alzarsi durante la notte per mingere fino all’impossibilità di urinare con conseguente posizionamento del catetere vescicale. Se non trattata può danneggiare la vescica e i reni fino alla dialisi. Oggi nei casi che non rispondono alla terapia farmacologica, la terapia di scelta è rappresentata dalla resezione endoscopica della prostata con energia mono o bipolare. Questo intervento, eseguito in anestesia spinale, non è scevro da complicanze. Oltre a quelle anestesiologiche possono verificarsi perdite ematiche, richiede ospedalizzazione, mantenimento del catetere vescicale e talvolta emotrasfusioni. Per questa ragione nel tempo sono state messe a punto delle tecniche (esempio laser verde) per ridurre le perdite ematiche. Tutte le tecniche fino ad oggi comunque richiedono l’anestesia spinale. Un’altra conseguenza indesiderata comune a tutte le tecniche e spesso mal tollerata è l’anaeiculazione post operatoria. Di recente è emerso nel panorama delle tecniche in grado di disostruire la via urinaria l’EchoLaser™.
La procedura, denominata SoracteLiteTM è una tecnica micro-invasiva, ambulatoriale e non chirurgica. A questi vantaggi si aggiunge che si effettua in anestesia locale.
Il trattamento dura 7-14 minuti in base alle dimensioni del tessuto da trattare. Si effettua sotto guida ecografia. Le sonde laser introdotte attraverso la cute del perineo (del calibro di poco superiore a un normale ago usato per iniezione intramuscolare) emanano energia in grado di colliquare il tessuto con il quale vengono a contatto. Si ottiene così una zona di cavitazione con disostruzione del deflusso delle urine.
La procedura

Controllo ecografico

Il controllo ecografico consente di non coinvolgere le vie urinarie e monitorare in tempo reale gli effetti provocati dall’energia laser sul tessuto prostatico. La procedura viene eseguita previo posizionamento di catetere vescicale che generalmente viene rimosso il giorno successivo. L’effetto necrotizzante tuttavia non si esaurisce con l’intervento ma prosegue nei giorni successivi con progressivo graduale miglioramento dei disturbi ostruttivi preoperatori. Nella maggior parte dei pazienti dopo 24 ore, alla rimozione del catetere, si assiste a una minzione spontanea (anche nei pazienti portatori di catetere a permanenza) con miglioramento del flusso e con riduzione del ristagno post minzionale. I disturbi operatori sono blandi (lieve bruciore durante la minzione) controllati col paracetamolo e si esauriscono completamente nell’arco di qualche giorno. L’eiaculazione viene per lo più mantenuta e per chi assume anticoagulanti non è necessaria la sospensione degli stessi. Da qualche mese la procedura SoracteLite™ è utilizzata con successo dal Dott. Di Trapani (Responsabile dell’Urologia dell’Ospedale Fatebenefratelli Buccheri la Ferla di Palermo). Numerosi interventi sono già stati effettuati presso il Centro Progresso Medico.
il trattamento SoracteLite™

I vantaggi del trattamento

Chiediamo al Dott. Di Trapani quali sono i vantaggi del trattamento SoracteLite™ per la cura dell’ipertrofia prostatica. “È una tecnica che utilizza laser di ultima generazione sempre più diffusa in centri urologici italiani ed esteri. È una procedura:

Non chirurgica

Micro-invasiva

Rapida (i trattamenti durano pochi minuti)

Viene eseguita in regime ambulatoriale, con breve osservazione ma in completa sicurezza per il paziente

Si esegue in anestesia locale (il fastidio per il paziente è poco di più di una puntura intramuscolare) con lieve sedazione

Alla fine del trattamento il paziente può assumere una bevanda e poche ore dopo può alimentarsi

Il catetere viene rimosso di solito dopo 24 h

Ha minor rischio di complicanze ed infezioni rispetto alla chirurgia classica

Non altera la qualità dell’erezione né interferisce con la qualità dell’orgasmo

È indicato nei soggetti interessati a mantenere l’eiaculazione che non vogliono o non possono assumere farmaci o che hanno avuto scarsi o nulli risultati con le terapie farmacologiche o nei pazienti che non possono essere sottoposti ad anestesia per interventi con modalità invasive. Inoltre, consente rapida ripresa dell’attività lavorativa.
È particolarmente indicata negli anziani affetti da altre patologie come diabete, cardiopatie, ipertensione, coagulopatie, difficoltà respiratorie ecc.
I pazienti che assumono anticoagulanti non devono sospenderli. Il trattamento è esangue.
Infine, in questo periodo è da apprezzare la possibilità di ridurre l’ospedalizzazione dei pazienti che rischiano il contagio da Covid- 19 e occupano posti letto che ora più che mai sono preziosi.

Ben venga quindi l’innovazione tecnologica che, come nei casi del trattamento con EchoLaser™ dell’ipertrofia prostatica, che consente procedure ambulatoriali in anestesia locale, micro-invasive, che possono inoltre essere eseguite anche su pazienti difficili.”

È quindi una tecnica adatta a tutti?

“Sicuramente non è la soluzione per tutti i pazienti, per esempio, come per tutti gli interventi disostruttivi non è indicato nei casi di atonia vescicale, ma è una soluzione percorribile per quei pazienti che sono condannati al catetere a permanenza per comorbilità che controindicano gli interventi classici, nei giovani che vogliono conservare l’eiaculazione o chi, in questo periodo di pandemia, non vuole ricoverarsi ma ha importanti disturbi disurici e vuole risolvere l’ostruzione”.

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